Bazzicando nei portali di svapo ti sarà certamente capitato di adocchiare delle sigle incomprensibili correlate agli atomizzatori, tra cui RTA, RDTA, RDA, RBA e BF: ma cosa vogliono dire? Quali sono le differenze tra questi modelli?
Effettivamente, se uno non ha la più pallida idea di quale sia il significato di questi acronomi, esse appaiono come scritte in Arabo o Sanscrito per il nostro cervello, ma per fortuna basta davvero poco per porre rimedio a tale lacuna.
Nelle prossime righe ti sveleremo l'arcano e ti diremo tutto ciò che c'è da sapere su queste fantomatiche sigle, ma vogliamo darti una piccola anticipazione: si tratta di tipi di atomizzatore rigenerabile!
Vediamoli ora uno per uno, così da capire differenze e peculiarità di ognuno.
Incominciamo da questo tipo di atom non a caso, ma perché in realtà la categoria RBA raccoglie al suo interno tutte le altre.
Letteralmente RBA significa infatti Re-Buildable Atomizer, ovvero atomizzatore rigenerabile.
Si tratta di atomizzatori dotati di un sistema interattivo di costruzione della resistenza, cioè recanti una base (deck) sulla quale il vaper realizza a mano la proprio coil, utilizzando filo resistivo e cotone per sigaretta elettronica.
Va da sé che per poter utilizzare un RBA sia necessario avere delle conoscenze teorico-pratiche di un certo tipo, ma c'è da dire che basta davvero poco per poter iniziare a rigenerare la resistenza.
Perciò:
Bene, ora possiamo passare alla prossima sigla!
Leggi anche: Atomizzatore rigenerabile: cos'è e come funziona
Una degli acronimi che più spesso ti capita di incontrare è probabilmente RTA, altra sigla molto comune quando si tratta di atomizzatori per sigaretta elettronica.
RTA significa Rebuildable Tank Atomizer, ovvero atomizzatore rigenerabile a tank.
Questa categoria include tutti quei dispositivi la cui camera di vaporizzazione è contenuta all'interno del serbatoio di liquido.
Fondamentalmente, identici agli atom classici a testine, ma con un deck rigenerabile al posto del vano head coil.
La resistenza di questi atomizzatori viene irrorata di liquido tramite delle piccole fessure, che permettono al cotone di andarvi direttamente a contatto. Oltre a fungere da veicolo di trasporto dell'e-juice fino alla coil, il cotone al contempo "tappa" letteralmente le aperture, evitando così l'allagamento della camera di vaporizzazione.
Si impregna fino al massimo che può contenere e stop: non passa dai fori nemmeno una goccia in più di liquidi svapo.
Per riassumere:
Okay, avanti il prossimo!
Se incontriamo la sigla RDA, invece, ci troviamo di fronte ai cosiddetti "dripper", ovvero quegli atom rigenerabili che sono totalmente privi di un serbatoio di liquido.
RDA significa infatti Rebuildable Dripping Atomizer.
Ma come fanno, dunque, a pescare l'e-liquid?
In realtà nel modo più semplice che tu possa immaginare ed è proprio per questo che, forse, non ti viene in mente.
Per funzionare, la resistenza all'interno di un dripper, o RDA, deve essere irrorata in modo diretto, ovvero facendo gocciolare il liquido dalla boccetta sul cotone della coil.
Nella maggior parte dei casi, gli RDA sono dispositivi pensati per lo svapo polmonare, dotati di un drip tip 810 con apertura molto ampia. L'apertura è tale da permetterti di inserire il beccuccio del tuo flacone di e-liquid al suo interno ed effettuare il "dripping del liquido".
Un piccolo promemoria visivo:
Andiamo avanti!
Questa sigla risulta molto diversa dalle altre, ma in realtà fa capo allo stesso insieme degli RBA, ovvero degli atomizzatori rigenerabili.
BF significa Bottom Feeder, ovvero alimentato dal basso.
Questi particolari dispositivi da svapo sono infatti del tutto identici agli RDA, ovvero non possiedono un proprio serbatoio per il liquido, ma possono essere collegati ad uno di essi.
Grazie al pin cavo (pin BF) e ad un tubicino, si collegano ad una cosiddetta "boccetta squonk" in silicone morbido, contenuta all'interno di apposite box mod BF.
Questo flaconcino risiede dentro il corpo della mod e si affaccia all'esterno grazie ad una sorta di finestrella, che si apre su uno dei lati della box. Ciò è fondamentale per effettuare la squonkata, ovvero quella pressione manuale che permette di far affluire il liquido dal serbatoio fino al di sotto della coil, impregnando così il cotone.
Tale pratica deve essere effettuata ogni tot. di tiri, in modo tale che il cotone sia sempre bello bagnato e non vada in secca.
Dunque:
Bene, un altro sassolino levato dalla scarpa.
Ma non abbiamo ancora finito.
Leggi anche: Migliori box mod BF: 3 modelli a confronto
Come potresti aver intuito, questa categoria di atomizzatori per sigaretta elettronica è una specie di fusione tra gli RDA e gli RTA, i due modelli di cui abbiamo parlato poco fa.
RDTA significa Rebuildable Dripping Tank Atomizer, ovvero atomizzatore rigenerabile dripper con serbatoio tank.
Ma come fa un dripper ad avere un serbatoio e, al contempo, non essere un BF?
Anche qui la risposta è, in realtà, molto semplice: ha un serbatoio attaccato sotto il deck.
Gli RDTA hanno infatti un aspetto caratteristico, poiché recano un tank in vetro o policarbonato subito al di sotto della campana, da cui pescano il liquido per capillarità.
Grazie a dei fori presenti nel deck e a degli appositi accessori, il liquido viene tirato su fino al cotone della resistenza, che si appoggia esattamente su queste aperture. Possono essere due o anche di più, dipende dal modello.
Al giorno d'oggi i sistemi più utilizzati per alimentare un RDTA sono tre:
Insomma, si tratta di un BF con un serbatoio attaccato in modo diretto.
Ricorda, quindi:
Ci siamo, adesso dovresti avere le idee un po' più chiare.
Ora che hai conosciuto quali sono le differenze tra i vari tipi di atomizzatore, dovresti poter effettuare i tuoi acquisti con maggiore consapevolezza e più tranquillità.
Ma se qualche dubbio si annidasse ancora in qualche angolo buio della tua mente, non esitare a contattarci per ulteriori chiarimenti!
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