Pioggia di divieti e regole stringenti sui prodotti da svapo: ecco cosa potrebbe accadere dopo la Conferenza Globale FCTC 2023 dell'OMS

A Novembre si terrà un incontro fra le 182 nazioni facenti parte della convenzione FCTC dell'OMS e tra gli ordini del giorno ANPVU prevede tante possibili restrizioni su sigarette elettroniche e liquidi

Divieto dei sistemi vaporizzanti a sistema aperto, degli aromi diversi dal tabacco e dei sali di nicotina; prodotti tutti uguali con limitazione sulla durata dei tiri e dell'intervallo tra essi nelle sigarette elettroniche, scatole neutre, nessun tipo di grafica o promozione, categorizzazione al pari di sigarette classiche/riscaldatori di tabacco e riduzione dei tassi di nicotina nei liquidi. Sono solo alcuni dei rischi che il settore svapo mondiale corre in questo momento storico.

A dare l'allarme stavolta è l'ANPVU (Associazione Nazionale Consumatori Vaporizzatori Personali), che basandosi sui documenti già pubblicati dal Segretariato della FCTC (Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) prevede che all'incontro globale di Novembre delle 193 nazioni facenti parte dell'OMS tra gli ordini del giorno vi saranno le proposte sopraelencate.

Vediamo di capire cosa sta accadendo, perché e cosa si può fare per invertire la rotta.

Quando, dove e tra chi si terrà la conferenza della Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco

Dal 20 al 25 Novembre 2023 a Panama City si terrà la decima conferenza delle parti (COP10) della FCTC, durante la quale le 182 delegazioni nazionali che ne fanno parte si troveranno a dare il proprio assenso o dissenso ad una serie di proposte mirate a limitare fortemente il settore svapo a livello mondiale.

L'ordine del giorno di tale incontro non è ancora noto, ma grazie ai documenti già pubblicati dal Segretariato della FCTC è possibile leggere tra le righe quelli che potrebbero essere i punti cardine che verranno discussi.

Questo è ciò che ha fatto ANPVU, associazione italiana in rappresentanza dei vaper, che si è fatta subito portavoce di quelli che sono i pericoli all'orizzonte. Ecco quali sono i probabili argomenti che verranno trattati alla conferenza:

  • Divieto di sigarette elettroniche a sistema aperto: rimarrebbero legali soltanto le usa e getta e i modelli con pod precaricate, mentre verrebbero bandite tutte le altre, le pod ricaricabili, gli atomizzatori e i liquidi sfusi;
  • Divieto degli aromi diversi dal gusto tabacco: ben conosciamo l'utilità delle aromatizzazioni presenti nei liquidi, che aiutano l'utilizzatore a prendere distanza dal classico sapore del fumo di tabacco. Toglierli dal mercato sarebbe a dir poco deleterio;
  • Limitazioni sulla nicotina: in un rapporto si legge che l'intenzione è quella di limitare la manipolazione della gradazione e della forma della nicotina da parte dei produttori di liquidi. Questo vale anche e soprattutto per i sali di nicotina, che essendo più efficaci della nicotina a base libera (come si può leggere nel Rapporto TobReg8) funzionano molto bene per chi passa dal fumo al vapore elettronico. Purtroppo l'unica considerazione che viene fatta su questo punto è l'attrattiva per i non fumatori e una via per assuefare un'altra generazione alla nicotina;
  • Limitazioni ai dispositivi vaporizzanti: con l'intenzione di diminuire il cosiddetto "flusso di nicotina" - ovvero il tasso di emissione di vapore - l'idea pare quella di limitare i dispositivi a livello di potenza e batteria, ma ciò potrebbe addirittura sfociare nella riduzione della durata massima di un tiro e in un intervallo minimo tra una boccata e l'altra, riducendo così i vari modelli a risultare tutti identici tra loro. Inoltre le confezioni dei prodotti potrebbero diventare totalmente neutre con sole avvertenze grafiche di tipo sanitario (come nei pacchetti di sigarette);
  • Equiparazione dei prodotti da svapo a quelli da fumo: in un rapporto della COP9/10 si legge una ridefinizione del concetto di "fumo", in cui viene spiegato che anche gli aerosol emessi dai "nuovi prodotti del tabacco" - cioè sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco - sono considerabili fumo, poiché generati da reazioni chimiche guidate dal calore, nonostante non vi sia vera e propria combustione. Se ciò venisse approvato, le sigarette elettroniche verrebbero considerate alla stessa stregua delle sigarette tradizionali in tutti i contesti;
  • Tassazione alla stessa aliquota delle sigarette

Insomma, se andrà come ANPVU teme, le restrizioni causerebbero non pochi danni al settore commerciale e una vagonata di disagi per tutti gli utilizzatori di e-cig.

Si possono leggere maggiori specifiche e gli stralci dei testi presi in esame da ANPVU in questo documento.

Perché la FCTC vuole limitare a tale livello il mondo delle sigarette elettroniche?

Il ruolo della FCTC è quello di ridurre i danni alla salute causati dal fumo di tabacco (non dalla nicotina), con una lotta al tabagismo intesa come una serie di strategie di riduzione dell'offerta, della domanda e dei danni che mirano a migliorare la salute di una popolazione eliminando o riducendo il consumo di prodotti del tabacco e l'esposizione al fumo, così da proteggere le generazioni presenti e future dalle devastanti conseguenze sanitarie e sociali.

Intenti assolutamente nobili, ma che non tengono conto delle grandi differenze che intercorrono tra i vapori delle sigarette elettroniche e il fumo di tabacco combusto, notoriamente tossico e cancerogeno. I dispositivi vaporizzanti sono un'alternativa per i fumatori che non può essere paragonata al fumo a livello di effetti sull'uomo.

Siamo tutti d'accordo che i non fumatori non dovrebbero mai iniziare a svapare né a fumare e che lo svapo, seppur molto meno invasivo del fumo, non sia aria fresca di montagna. Ma vedere le sigarette elettroniche unicamente come strumenti per assuefare le persone alla nicotina è una visione distorta e complottista che non rispecchia la realtà.

La realtà è che l'informazione scientifica al riguardo viene spesso ignorata o strumentalizzata per limitare sempre più un mondo che ha tolto, sta togliendo e continuerà a togliere bocche alle sigarette classiche, diminuendo notevolmente il rischio di danno da fumo.

Ad ogni modo, non è ancora tutto perduto e c'è qualcosa che si può fare per frenare questa corsa verso il precipizio.

Cosa fare per contrastare ciò che potrebbe accadere?

Sebbene le proposte siano state formulate dal Segretariato della FCTC e le loro relazioni siano state distribuite ai firmatari del trattato, sono le Parti che prendono le decisioni. Il Segretariato può solo consigliare ma poi deve fare ciò che decidono le delegazioni nazionali.

In tal senso noi abbiamo ancora il potere di fare qualcosa.

La delegazione dell’Italia alla conferenza, come tutte le altre delegazioni nazionali, è istruita dal governo che, a sua volta, è responsabile nei confronti dell’elettorato. Per assicurarsi che queste minacce vengano respinte a Novembre, bisogna iniziare a scrivere ora ai rappresentanti eletti ed a coloro che sono coinvolti nel processo COP10 in Italia per esprimere le proprie preoccupazioni.

Ecco come puoi fare la tua parte:

  • Scrivi al parlamentare eletto nel tuo collegio ed esprimi le tue obiezioni a queste misure: puoi trovare qui l’e-mail del Deputatodel Senatore eletto nel tuo collegio.

Racconta la tua storia su come i prodotti a rischio ridotto ti hanno portato benefici e perché le sigarette elettroniche sono così importanti. Chiedi di trasmettere le tue preoccupazioni al governo e di insistere affinché l’Italia difenda lo svapo e altre alternative alla nicotina.

Potresti non ricevere subito le risposte che desideri ma, in tal caso, scrivi nuovamente per instaurare un dialogo e per essere aggiornato sugli sviluppi relativi alla riunione COP10. Se ritieni di non aver ricevuto una risposta adeguata, rispondi per sottolineare che lo consideri importante e desideri che le tue preoccupazioni vengano prese sul serio.

I delegati per l’Italia potrebbero essere già stati selezionati o meno, ma chiedi al tuo parlamentare di informarsi su chi fa parte della delegazione in modo da poterlo contattare.

Ogni paese che invia una delegazione alla conferenza ha un “punto focale” che passa le informazioni tra l’Ufficio FCTC e il governo nazionale. Spiega al punto focale che desideri sapere quali piani vengono comunicati dall’Ufficio FCTC al governo Italiano e viceversa. Chiedi loro aggiornamenti, verbali delle riunioni e altre informazioni sul processo COP10.

Puoi trovare il “punto focale” italiano andando su questa pagina, dal menu a discesa fai clic sul 2020 Report => Full Report. Il punto focale è il primo nome a pagina 1, con il suo indirizzo di contatto e la sua e-mail.

Se vuoi, puoi condividere le tue mail/lettere e le risposte che ricevi con ANPVU, che si preoccupa di fornire aggiornamenti al riguardo man mano che il processo COP10 va avanti.

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